domenica 7 marzo 2010

Guida Extragalattica Per Autolesionisti (Version 1.1)

Alessandra Chi?

il blog di Chi?

Guida Extragalattica Per Autolesionisti (Version 1.1)

con un commento

A chi si rivolge

La guida è rivolta a: autolesionisti, soggetti ansiosi, depressi, con disturbi psicosomatici e borderline che siano Terrestri, Marziani, Venusiani, utenti Windows o Mac.

Propositi

Questa breve e concisa guida si propone di fornire, in appena 5 passi, gli strumenti indispensabili a tutti i personaggi succitati e anche a coloro che decidano arbitrariamente di diventarlo affinché possano, con consapevolezza, vivere appieno il loro ruolo di disadattati nella società e non più al di fuori di essa come finora si era sempre abituati a pensare.

L’idea

L’idea base, dalla quale la necessità del “Bignami del disadattato” nasce, risiede nel fatto che l’autolesionista è un personaggio cardine all’interno della struttura a piramide dell’odierna società, in quanto, grazie ai propri deliri, riesce a muovere come pochi l’economia: pensate a tutti gli psicofarmaci e ansiolitici immessi sul mercato dalle case farmaceutiche, come anche lassativi, antiematici e antipropulsivi, nel caso di coliti e nausee di natura psicosomatica, o, ancora, l’ascesa di figure professionali quali psicoanalisti, psichiatri, dietologi e quant’altro, per non parlare, poi, del costante arricchimento delle industrie produttrici di tabacco, alcolici e dolciumi.

Dunque, in parole povere, l’autolesionista è indispensabile e in un’epoca in cui ci si sente sempre più inutili, un’opzione potrebbe essere decidere di farsi del male al fine di avere un ruolo attivo.

L’autolesionista.

L’autolesionista, per definizione, è colui che compie, consciamente o meno, danni rivolti alla propria persona, sia in senso fisico che in senso astratto. Può essere molto semplice immaginare come la lesione fisica auto inflitta possa fare di chiunque un autolesionista, ma è del secondo caso che ci si vuole occupare.

Step 1: il disagio con il proprio corpo.

Per quanto ci si riempia la bocca con bei paroloni del tipo “l’aspetto non è tutto”, è con il nostro corpo che ci relazioniamo agli altri e, magari, non sarà fondamentale essere perfetti, essere belli, ma è vitale saperci convivere ed esservi a proprio agio.

Bene, la prima cosa da fare è, senza ombra di dubbio, eliminare dalla vostra testa questa malsana idea zen di fusione panica con il mondo e, giacché parte di esso, starci bene comunque voi siate: scordatevelo!

Vi dovrete fare schifo, non dovrete avere il coraggio di mostrarvi in costume da bagno davanti agli amici, dovrete sentirvi a disagio con l’altro sesso in tutte le circostanze possibili e, se sarete davvero capaci, anche con i vostri simili. Per questo dovrete incominciare il prima possibile, meglio se da bambini.

Prendete un modello estetico divino al quale sapete già in partenza di non poter arrivare e cercate di farlo con tutto il finto impegno di questo mondo.

Nutritevi di merendine del Mulino Bianco e della Mr Day come Soldini, Trancini, Tegolini, Pangoccioli, Flauti, Ciambelle anche se non vi va, anche se siete salutisti.

Il salutismo è un altro concetto da dimenticare: se sarete perseveranti dopo una decina d’anni, avrete una cellulite stagionata di qualità e un girovita non indifferente e potrete finalmente cominciare con l’effetto yo-yo delle diete dimagranti, le visite dai dietologi e a farcire, giorno dopo giorno, il salvadanaio per la liposuzione.

Non vi mettete in testa di fare sport! L’attività fisica produce endorfine, le endorfine fanno bene all’umore. L’umore di merda deve diventare un obiettivo imperante.

Quando sarete budinosi (non necessariamente grassi) dovrete compiere un ennesimo e ultimo sforzo: compratevi dei vestiti di una taglia più piccola della vostra con ottusa ostinazione. In questo modo, soffrirete di acute crisi di abbigliamento ogni volta che dovrete mettere il naso fuori di casa e, in ogni caso, una volta messo, sarete talmente a disagio che vi terrete il cappotto addosso, annoderete un maglione intorno ai fianchi o indosserete una t-shirt oversize di un gruppo musicale.

Step 2: le scelte di vita sbagliate.

Dovete sempre tenere a mente che se davvero volete diventare degli autolesionisti di professione, tutto quello che farete prima di quel momento dovrà essere fallimentare purché educativo al fine ultimo.

Se da bambini avevate il sogno di diventare cardiochirurghi, ingegneri, architetti o avvocati, ammazzate immediatamente il bambino che è in voi e createvi un percorso trasversale che, ad esempio, vi condurrà a essere un geometra non iscritto all’albo, mezzo scenografo con qualifica professionale di arredatore ottenuta con un master post diploma, di quelli che non fa più nessuno. In tal caso, non sarete, come si suol dire, “né carne né pesce”; non potrete firmare pratiche edilizie quindi, tutti quelli che avrebbero voluto risparmiare rivolgendosi ad un geometra, anziché un architetto e/o ingegnere, non potranno essere vostri clienti; non potrete vivere grazie ai vostri progetti di arredamento d’interni perché se i clienti dovranno comunque pagare un architetto o un ingegnere per le pratiche edilizie, tanto vale far fare tutto a lui; il teatro ve lo scordate perché i laureati dell’accademia di Bari non sanno niente di scenotecnica (è risaputo in tutta Italia), figuratevi cosa penserebbe un regista o un produttore del vostro curriculum da non laureato; all’Ikea richiedono fisici nucleari per avvitare le lampadine, dottori in economia per battere gli scontrini e architetti con esperienza quinquennale nel campo del vetrinismo per posizionare i vasetti sulle mensole Lack…siete fuori, non siete abbastanza qualificati e, se proprio siete testardi, potrete sempre confidare in un nuovo buono pasto ricevuto in seguito al nuovo invio del vostro nuovo curriculum così v’ingozzerete di hot dog svedesi con senape svedese.

Un’alternativa potrebbe essere una laurea in decorazione conseguita presso la già menzionata Accademia di Balle Arti o una bella laurea in lettere o scienze della comunicazione.

Step 3: l’ansia e gli attacchi di panico.

Dovranno diventare il vostro pane quotidiano.

Siate creativi in questo: fate tutto quanto vi passi per la testa purché sappiate già a priori che vi farà star male.

Se soffrite di claustrofobia, andate alla serata gratuita d’inaugurazione del nuovo locale esclusivo raggiungibile solo in automobile che non possedete (dipenderete completamente da chi vi ci ha portati). È molto probabile che vi ritroviate in una folla di centinaia di persone che fa la spola tra il bar e la micro saletta esterna per fumatori, che perdiate i vostri amici, che non sappiate dove “fare l’uovo” e che cominciate a fumare come Patty e Selma; è anche presumibile che, se avrete superato con successo lo step 2, non avrete soldi per pagare 10 euro un bicchiere piccolo di birra. Gli elementi ci sono tutti per avere ansia, attacco di panico con conseguente svenimento.

Per uno svenimento perfetto, è importante non correre immediatamente ai ripari non appena ci si sente strani: se vi evapora miracolosamente la saliva, non bevete; se vi sentite improvvisamente stanchi, non sedetevi; se vi offrono una caramella, non accettatela fuorché non sia uno sconosciuto a farlo (in tal caso ci potrebbero essere dei seguiti imprevedibili e interessanti); se vi da fastidio il fumo del vicino, accendetevi una sigaretta. Ora sì che state davvero male ed è anche come “il cane che si morde la coda”: l’ansia vi ha procurato un attacco di panico che vi sta facendo svenire il che vi procura ansia e un nuovo attacco di panico che…

Sarebbe auspicabile un attacco di panico anche durante occasioni speciali come, ad esempio, il vostro trentesimo compleanno. Uscite il giorno prima. Tutti si aspetteranno che, allo scoccare della mezzanotte, offrirete un giro di cicchetti “all’amicizia”. Uscite senza soldi perché l’architetto non vi ha ancora pagati. Pensate alla vostra vita da quasi trentenni: fa pena? Questo significa che vi state muovendo nella direzione giusta ma in questo momento non dovete pensare al vostro futuro glorioso da disadattati D.O.C., non guardate mai il bicchiere mezzo pieno. Vi sentite un po’ di merda, vero? Vi sta salendo l’ansia? Una vostra amica giovane e bionda vi aiuta a scollettare per offrire il cicchetto. Vergognatevi! Erano 15 anni che non facevate una cosa del genere e fare i punkabbestia non fa di voi, ancora una volta, degli adolescenti! Fate in modo di pensare a cose frustranti e negative di questo tipo. Dopo il cicchetto dovreste cominciare ad avvertire uno strano malessere. Sedetevi nel vaso della pianta secca ripieno di argilla espansa e cicche spente che adorna l’ingresso del trucido locale nel quale le circostanze vi hanno condotto. State male il giorno del vostro compleanno e avete fatto tutto da soli. Avete appena compiuto 30 anni e sedete in un vaso posando le chiappe su argilla e cicche e state per svenire. Siete meravigliosi!

I casi della vita potrebbero portarvi a non uscire di casa troppo spesso ma questo non vuol dire che non dobbiate allenarvi.

Fatevi una doccia dopo una giornata pesante, avvolgetevi nel telo da mare, quello che vostra madre vi ha messo in bagno, con la scritta “Crazy Crazy Dancing!!!” e l’immagine fumettistica di un gabbiano in bermuda che ascolta la radio. Domandatevi cosa abbia fatto vostra madre dei teli da bagno normali, forse li ha dati in pegno a un feticista. Sedetevi sul bordo della vasca e non fate niente; lasciatevi trasportane dal rombo sordo della stufetta da bagno e cominciate a lasciare andare la vostra mente. Se siete le persone che si suppone stiate diventando, vi ritroverete in uno stato catatonico: avrete la postura di Forrest Gump con il vostro fantastico telo da mare, la testa inclinata verso la spalla, lo sguardo nel vuoto o ipnotizzato dalle macchie del marmo e forse anche un rigoletto di bava che scende dalla bocca semiaperta verso il gabbiano danzante. Cominciate a pensare alla morte del vostro adorato cane e a quanto starete male quando la cosa si ripeterà per i vostri gatti. Cominciate a piangere e ad andare in iperventilazione.

Non siate straniti, è ovvio che pensieri del genere non sono affatto necessari ma dovete smetterla di pensare a voi stessi come a persone normali e sane, ricordatevi sempre il fine ultimo di questo percorso.

Step 4: la scelta del compagno sbagliato.

Se pensate che la guida sconsigli i rapporti di coppia perché l’amore rende felici, vi sbagliate di grosso! E’ proprio nei rapporti di coppia che l’autolesionismo raggiunge il suo apice.

La vostra indole vi condurrà verso una persona che abbia una sensibilità simile alla vostra, ma, al contempo, che sia completamente normale o completamente di fuori come una parabola. Seguite il vostro istinto, ormai siete quasi arrivati e avrete già acquisito una certa forma mentis per certe cose: sarà sicuramente la persona sbagliata.

Dopo l’idillio dei primi mesi, le cose cominceranno inevitabilmente ad andare a puttane: non è colpa di nessuno se siete così diversi, ma voi dovrete convincervi che è solo ed esclusivamente colpa vostra se le cose non funzionano. Accanitevi con tutte le vostre forze, cercate di compiacere il/la vostro/a compagna in tutti i modi affinché ciò comporti la perdita della vostra identità (fondamentale è che non piacciate nè a lui/lei nè a voi stessi). Credete sempre a lui/lei quando vi dice che è difficile starvi accanto, che non avete passione per la vita o che non siete quel tipo di persona con cui mettere su famiglia. Convincetevi di non essere in grado di avere una relazione stabile e, anche se non ce la fate più voi, fatevi lasciare.

Ripetete la routine almeno 3 volte in 10 anni.

Step 5: tagliare il traguardo.

Ce l’avete fatta! Avete raggiunto l’obiettivo: non solo siete autolesionisti di professione ma siete delle pezze. Tagliato il traguardo con affanno, potrete decidere se continuare il cammino divulgando il verbo o…mandare tutto e tutti a quel paese, bruciare questa guida e vivere un nuovo, glorioso inizio.

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