lunedì 5 ottobre 2009

IN UN ALTRO PAESE - DOC. SU FALCONE E BORSELLINO- 1/9 PARTE



Documentario sulle vicende che legano mafia e politiche.
Bellissimo, chiarisce molte cose.

DA VEDERE!!!!!!!

venerdì 2 ottobre 2009

De Magistris, Politica, Massoneria, P2, CSM - 2

De Magistris, Politica, Massoneria, P2, CSM - 1

LA RELAZIONE INTEGRALE DI GIOACCHINO GENCHI

LA RELAZIONE INTEGRALE DI GIOACCHINO GENCHI

Gioacchino Genchi - la vicenda - DA VEDERE!!! ...anzi da ascoltare che l'immagine salta fastidiosamente.



Why not, spunta la P2 DOCUMENTO ESCLUSIVO Sono 22 pagine in cui compaiono i nomi di tutti i protagonisti dell'indagine. Quelli noti e quelli, fino a oggi, mai emersi: Romano Prodi, Clemente Mastella, Lorenzo Cesa. Ma anche Francesco Rutelli, Gi
Why not, spunta la P2
Nel dossier anche i nomi di Rutelli, Pisanu e Alemannodai nostri
inviati
Marco Menduni
Ferruccio Sansa
L'ARTICOLO
http://www.ilsecoloxix.it/italia_e_m...2-0003badbebe4



LA RELAZIONE INTEGRALE DI GIOCACCHINO GENCHI ESPERTO NOMINATO
DAL PM DE MAGISTRIS

http://www.ilsecoloxix.it/italia_e_m...i/rel_g_cz.pdf

Ecco la relazione di Gioacchino Genchi, l'esperto nominato dal pm
Luigi De Magistris. Il consulente appena silurato dalla Procura di
Catanzaro insieme con il capitano dei carabinieri che aveva seguito
l'inchiesta Why Not. Sono 22 pagine in cui compaiono i nomi di tutti i
protagonisti dell'indagine. Quelli noti e quelli, fino a oggi, mai
emersi: Romano Prodi, Clemente Mastella, Lorenzo Cesa. Ma anche
Francesco Rutelli, Giuseppe Pisanu e Gianni Alemanno. Fino al
giornalista Renato Farina e al presidente della Fondazione per la
Sussidiarietà, ******o Vittadini.

Ma la questione forse più allarmante è quella legata al centro
intercettazioni della Wind. Con un collegamento immediato ed esplicito
all'affare Telecom e allo spionaggio sulle utenze telefoniche. Una
relazione che analizza ogni contatto telefonico. Che grazie ai grafici
chiarisce i legami tra i protagonisti della vicenda. In fondo quella
firma, Gioacchino Genchi, l'uomo che due giorni fa - dopo l'avocazione
dell'inchiesta di De Magistris da parte della procura generale (di
fatto, la spoliazione del pm titolare) - è stato silurato. Così come
il capitano dei carabinieri Pasquale Zacheo.

L'ACCENTO SU MASTELLA
La relazione del perito Genchi riporta diversi contatti scomodi del
ministro della Giustizia Mastella. Il Guardasigilli parla
ripetutamente con uno dei principali indagati dell'inchiesta, Antonio
Saladino, ex presidente della Compagnia delle Opere della Calabria.
Non solo: il ministro, secondo la consulenza di Genchi, ha «intensi
rapporti» con Luigi Bisignani, anch'egli indagato. Ma ecco cosa scrive
la relazione: «Le intercettazioni delle conversazioni telefoniche tra
Antonio Saladino e il senatore Clemente Mastella hanno evidenziato
rapporti molto confidenziali tra i due... in occasione del contatto
telefonico delle 11,37 del 16 marzo 2006 Mastella chiama Saladino e
gli chiede di incontrarlo... Saladino gli dice che non può
raggiungerlo e gli segnala l'opportunità di incontrare un suo amico
"un grande costruttore�, che era "pure amico del generale�, "amico
suo, amico mioâ€?». Ma non basta. Scrive Genchi: «Proprio dalle
risultanze della consulenza tecnica sugli sviluppi dei dati di
traffico telefonico sono emersi, tra gli altri, gli stretti rapporti
delle utenze di Luigi Bisignani e del senatore Clemente Mastella». è
lo stesso perito che fa un ritratto dell'interlocutore di Mastella:
«Luigi Bisignani, come risulta dalle cronache, è risultato iscritto
"attivoâ€? alla loggia P2 di Licio Gelli con tessera numero 203».
Ancora: «Bisignani risulta altresì condannato a 3 anni e 4 mesi di
reclusione nel processo milanese per la maxi tangente Enimont».

GLI AMICI DI SALADINO
Il pomeriggio del 9 marzo 2006, prima di una telefonata a Mastella,
Saladino invia un sms critico nei confronti del candidato premier (poi
eletto): «Berlusconi ha fatto piangere gli americani, Prodi farà
piangere gli italiani». Destinatari del messaggio sono politici di
tutti gli schieramenti e figure di primo piano delle forze
dell'ordine. Come l'ex ministro Gianni Alemanno (An), il generale
della Finanza Michele Adinolfi e lo stesso Mastella. A pagina 4 della
consulenza si trova anche il nome dell'allora ministro dell'Interno
Giuseppe Pisanu: «L'importanza del Saladino e la considerazione in cui
era tenuto dalle più alte cariche dello Stato emerge dalle numerose
segnalazioni trasmesse e ricevute per raccomandare poliziotti,
carabinieri e finanzieri. Significativa è l'intercettazione del 9
marzo 2006, ore 14,59, in cui Antonio Salis, segretario particolare
del ministro Pisanu, rassicura Saladino del buon esito della
segnalazione di un carabiniere assegnato alla Regione Emilia
Romagna».

IL PREMIER ROMANO PRODI
A pagina 9 della relazione del perito è scritto: «Antonio Saladino ha
mantenuto ottimi rapporti e interessi di varia natura con i più
diretti collaboratori dell'attuale presidente del Consiglio dei
ministri, professor Romano Prodi. Le stesse considerazioni valgono per
il deputato Sandro Gozi, proclamato deputato il 28 aprile 2006 e
componente, dal 6 giugno 2006, della Commissione Affari Costituzionali
della Camera, in sostituzione del deputato Romano Prodi, nominato
presidente del Consiglio». Ancora: «Dalle altre acquisizioni di
tabulati la sim gsm intestata alla Delta spa riconducibile al deputato
professor Romano Prodi è risultata in contatti telefonici con le
utenze fisse e cellulari di Franco Bonferroni, Antonio Saladino,
Francesco De Grano, Piero Scarpellini e Sandro Gozzi». Dalle memorie
dei cellulari sequestrati a Saladino, racconta il perito, emerge un
numero memorizzato alla voce "Romano Prodi cellulareâ€?. Ma il punto più
delicato per il premier, a parte la frequentazione con Saladino,
potrebbe essere un altro.

IL VALZER DEI TELEFONINI
Il cellulare che, secondo il perito, «sarebbe in uso al deputato
Romano Prodi (che infatti anche ieri sera, come verificato dai
cronisti del Secolo XIX risponde al telefono indicato nella relazione,
ndr)», era intestato a una società privata, la Delta spa. Scrive
ancora Genchi: «La Delta spa era intestataria delle quattro sim gsm
cedute il 21 ottobre 2004 allo staff di Prodi... Gli aspetti più
inquietanti dell'accertamento sulle schede della Delta spa riguardando
l'attivazione, l'intestazione e l'imputazione fiscale e finanziaria
delle sim gsm alla Delta. Infatti la Delta - come segnalato dal
consulente - è risultata fornitrice di servizi alla Consip Spa... La
Delta quindi era l'intestataria delle quattro sim cedute allo staffdi
Prodi ed era al contempo la fornitrice di servizi di telefonia
pubblica della gara Consip». Lo stesso consulente, però, fa un
distinguo: «Le stesse utenze risultano, però, volturate alla
"Associazione l'Ulivo i Democratici�.

IL VICEPREMIER RUTELLI
Ma ci sono anche altri personaggi di spicco della politica italiane
nella relazione del perito silurato dall'inchiesta. «Numerosi sono
pure i contatti telefonici - scrive infatti Genchi - tra Antonio
Saladino e Francesco Rutelli, del quale il Saladino aveva anche
annotato i riferimenti delle utenze di diversi cellulari,
dell'abitazione e degli uffici di partito». Ma sarebbe un errore,
afferma lo stesso perito, cercare di dare una coloritura politica a
Saladino. «Con il più assoluto e totale trasversalismo politico,
Saladino si è posto nelle condizioni di potere di dare e pretendere
qualunque tipo di favore o di servigio dai diversi soggetti (politici,
ministri, pubblici funzionari) appartenenti ai diversi schieramenti,
con i quali di volta in volta è entrato in contatto». Così
Saladino,che pure ha molti contatti con il vicepremier, in altre
intercettazioni «esprime pesanti considerazioni critiche nei confronti
di Rutelli».

L'INTRECCIO CON TELECOM
I contatti del guardasigilli con Luigi Bisignani aprono anche un nuovo
collegamento. Bisignani è in frequente collegamento con Mastella e il
generale della Finanza Walter Cretella Lombardo. «Ma hanno destato un
certo allarme - prosegue il perito - i contestuali, intensi e
numerosissimi contatti telefonici tra le utenze di Bisignani e le
utenze personali e di servizio di Salvatore Cirafici, ex ufficiale dei
carabinieri e direttore Corporate Governance di Wind spa». Il nome di
Cirafici non dice molto ai non addetti ai lavori. «Ma Cirafici è il
capo struttura che si occupa della gestione di tutte le richieste di
intercettazioni telefoniche, accertamenti e tabulati, inviate da tutte
le autorità giudiziarie italiane. Non esiste acquisizione di tabulati,
richiesta di intercettazioni, accertamenti anagrafici da qualunque
autorità giudiziaria che non venga portata a conoscenza della
struttura aziendale diretta da Cirafici». è un passaggio fondamentale,
perchè lascerebbe intendere la possibilità dell'associazione di
conoscere i nominativi delle persone intercettate e, di conseguenza, a
carico delle quali sono in corso delle indagini.

LE INDAGINI SPIATE
Un esempio? Lo riporta ancora Genchi, quando parla dei contatti
telefonici di Cirafici con i cellulari della Global service e di
Lorenzo Cesa, il segretario dell'Udc, «che poca attinenza paiono avere
con le garanzie di riservatezza chieste alle funzioni esercitate da
Cirafici, anche con riguardo alle indagini che diverse procure
italiane hanno eseguito e stanno eseguendo sulla Global Service e sul
deputato Lorenzo Cesa». Ancora: «è però accaduto che, processati i
dati di traffico delle utenze del Bisignani e rilevati gli intensi
rapporti col Cirafici, le utenze di quest'ultimo hanno evidenziato
circolari rapporti telefonici con utenze già nella disponibilità di
Fabio Ghioni, Luciano Tavaroli, Marco Mancini, Tiziano Casali, Filippo
Grasso, dei quali è stato accertato in sede cautelare il
coinvolgimento in vicende spionistiche, finora limitate al gruppo
Telecom».

LO SFOGO DI GENCHI
Queste le carte di Genchi. Il perito allontanato da un'indagine cheha
puntato, forse, troppo in alto. Sul sito internet del perito Genchi,
allontanato dalle indagini senza troppi riguardi, è anche apparso uno
sfogo personale. «Hanno conteggiato tutti i costi sostenuti dalla
Procura Generale di Catanzaro, e hanno detto che quelle erano le
liquidazioni di De Magistris per le mie parcelle. Nientemeno. Perchè
sia chiaro – e sfido chiunque a dimostrare il contrario –: il giudice
De Magistris non mi ha ancora liquidato un solo centesimo di euro per
il mio lavoro. Nemmeno il rimborso del traghetto da Messina a Villa
San Giovanni. Sapevo, inoltre, che accettare i suoi incarichi non mi
avrebbe arrecato alcun vantaggio. Avrei potuto continuare ad occuparmi
di rapine, mafia ed omicidi. Mi chiedo se sia anche per questo che
qualcuno voglia fermarmi. Non ho paura delle minacce e ho la coscienza
a posto. Ho sempre messo nel conto i rischi del mio lavoro. Invero,
non avevo mai considerato quello di essere sequestrato, a scopo di
estorsione. Con i milioni di euro che Mastella mi attribuisce di avere
ricevuto da De Magistris, andare in Calabria diventa pericoloso anche
per questo! A parte l'ironia, questo è il mio lavoro e ne sonofiero».

Processo Mills